Da Baggio e Bernardeschi a Chiesa e Vlahovic: una nuova puntata della storia tra Torino e Firenze

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Correva l'estate del 1990. Tra zanzare e motorini, ci apprestavamo a vivere le emozioni del mondiale italiano, grande successo di pubblico e spettacolo, terminato con la delusione di una sconfitta beffa in semifinale, per mano dell'Argentina di Diego Armando Maradona. Tra le trattative di calciomercato, che infiammarono i mesi antecedenti l'inizio del nuovo campionato, soprattutto una riempì di inchiostro le colonne dei giornali: il passaggio del miglior giocatore italiano, Roberto Baggio, dalla Fiorentina alla Juventus.

La Vecchia Signora, da poco finita nelle (poco) sapienti mani di Luca Cordero di Montezemolo, si dimostrava più decisa che mai, dopo quattro anni di risultati deludenti, nel voler ricostruire una squadra capace di tornare a dire la sua in campionato, individuando proprio nel futuro divin codino il campione sul quale basare la nuova rifondazione.

Numerosi furono i malumori tra la tifoseria viola all'annuncio della cessione del proprio figlio prediletto, tanto da sfociare anche in veri e propri disordini per le strade, alimentati dalle ripetute dichiarazioni del calciatore, decisamente contrario nell'abbandonare la città di Dante e Boccaccio per trasferirsi in Piemonte. Baggio si sentiva talmente innamorato di Firenze da strapparsi di dosso, durante la prima conferenza stampa da giocatore della Juventus, una sciarpa bianconera, messagli al collo da un giornalista.

Alla storia è passato il suo rifiuto di calciare un rigore contro la Fiorentina, nella gara disputata al Franchi durante il suo primo match da avversario, così come quella sciarpa viola lanciata dagli spalti al momento della sostituzione, e raccolta per essere sistemata vicino al cuore. Alcuni dicono che i Pontello vollero disfarsi del loro campione per via dei troppi infortuni patiti, altri per l'ingombrante dimensione che la figura di Baggio aveva assunto in città, ma a convincere la proprietà viola bastarono i 25 miliardi messi sul piatto da Madama, cifra record per il calcio dell'epoca.

Da quel momento in poi, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: Baggio si è lentamente convinto che la città della Mole non è esattamente ostile come può esserlo Pyongyang, e che anche nella fredda pianura padana è possibile tirare calci ad un pallone su di un prato verde, osannati da una moltitudine di tifosi.

I ripetuti cambi di proprietà gigliati hanno portato alla stipula di nuovi affari tra le due società. Si arriva così, in tempi più recenti, ai trasferimenti a Torino di Federico Bernardeschi, in cambio della non indifferente cifra di 40 milioni di euro, e soprattutto di uno degli astri nascenti del calcio italiano, Federico Chiesa, passato alla corte dei bianconeri in prestito biennale con obbligo di riscatto (al realizzarsi di determinate condizioni), per una cifra complessiva che sfiora i sessanta milioni di euro.

Vuoi per la rivalità tra le due società, andata via via ad affievolirsi nel tempo, vuoi perché nessuno dei due rappresentava per Firenze ciò che ha incarnato la figura di Roberto Baggio, le reazioni dei tifosi viola si sono dimostrate in entrambi i casi stizzite, ma affatto paragonabili a quelle di trent'anni fa.

Siamo ai giorni nostri, nei quali sta per scriversi un nuovo capitolo della storia: stando ai rumors, sempre più insistenti, provenienti dagli ambienti vicini alle due società, al passaggio dell'attuale capocannoniere della Serie A, Dusan Vlahovic, dal viola al bianconero, mancherebbero ormai solo pochi dettagli.

Un'operazione da circa settanta milioni, messa a segno dalla Juventus proprio quando, un po' da tutte le parti, la società di proprietà Exor veniva descritta con i conti in rosso e le casse sanguinanti. I bilanci, purtroppo o per fortuna, specialmente per le società quotate in borsa come quella bianconera, sono pubblici; dando per scontato che la situazione finanziaria di Madama sia al momento piuttosto critica, in che modo la dirigenza pensa di finanziare il colpo?

Nessuno ha ancora avanzato questo sospetto, ma credo che dalle parti di Torino si stia pensando ad un doppio binario: in caso di qualificazione in Champions League, saranno i quattrini provenienti da Nyon a pagare, almeno la prima rata, dell'investimento sull'attaccante serbo, mentre nell'eventualità contraria toccherà a Federico Chiesa non essere riscattato e compiere, almeno per una volta in questa storia, il viaggio al contrario. E forse, dopo essersi cosparso il capo di cenere, anche diventare, per Firenze, il nuovo Baggio.

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3 comments
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Saranno molto contenti i tifosi viola 😅
!LOLZ

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😂 Piuttosto infiammati direi, ma meno che ai tempi di Baggio...

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