La più bella favola del calcio moderno (VI parte)

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Photo by Peter Woodentop, CC BY-SA 2.0

Riassunto parti precedenti

Parte I: L'inizio della leggenda
Parte II: Il patto per la pizza e i primi appuntamenti con la storia
Parte III: Cade anche il vecchio nemico
Parte IV: Duello con l'Arsenal e capolavori di tattica italiana
Parte V: L'autodistruzione delle rivali

A nove giornate dal termine della Premier League, edizione 2015/2016, il Leicester di Claudio Ranieri si ritrova incredibilmente in testa alla classifica, con cinque punti di vantaggio sul Tottenham e addirittura otto sull'Arsenal.

L'allenatore romano, che non aveva inizialmente nascosto, nonostante l'ottima partenza, che l'obiettivo della squadra fosse quello di centrare i 40 punti e una salvezza tranquilla, strada facendo si rende conto di trovarsi in un'annata magica, nella quale tutto può accadere, e comincia a credere nel sogno, ritenuto alla vigilia meno probabile di un incontro col redivivo Elvis Presley...

Il calendario del resto non appare impossibile e gli scontri diretti sono stati già tutti disputati, e molti anche vinti; per i Foxes sembra aprirsi davvero la strada per la gloria...

Il mondo si accorge del Leicester

Si procede passo dopo passo, questa è l'indicazione chiara di Ranieri ai suoi, in vista dei due impegni, sulla carta, non proibitivi, contro Newcastle e Crystal Palace, squadre che navigano in zona retrocessione e che battere potrebbe davvero portare ad un allungo decisivo in classifica.

I primi sono appena stati affidati alle cure di un'altra vecchia conoscenza del calcio inglese (e italiano), Rafa Benitez, che raccoglie la squadra al penultimo posto della classifica cercando la disperata impresa di raggiungere la salvezza (senza riuscirci, terminerà l'anno al terzultimo posto); la partita è scorbutica, ma le Volpi la sbloccano dopo venticinque minuti grazie alla prodigiosa rovesciata, in stile Cristiano Ronaldo, del giapponese Osazaki, resistendo nel secondo tempo al ritorno degli avversari.

Nel dopo partita i due allenatori si scambiano sportivamente reciproci complimenti e Rafa, forse il primo a farlo tra gli allenatori della Premier League, riconosce il gran lavoro svolto dal collega:

In questo momento affrontare il Leicester è complicato per chiunque...

Ricordate il capitolo sul patto per la pizza? Le reti subite ad ogni gara sembrano un lontano ricordo per il Leicester, che riesce in questa partita ad ottenere il sesto clean sheet nelle ultime sette partite casalinghe.

Prima della sosta per le nazionali rimane da superare l'impegno con il Crystal Palace, che seppur distratto dalle semifinali di FA Cup, ha assoluta necessità dei tre punti per tirarsi definitivamente fuori dalla bagarre per la salvezza; la prima mezz'ora è da incubo per i nostri, che riescono tuttavia a trovare la rete del vantaggio in ripartenza, grazie all'algerimo Mahrez, assistito da Vardy, e a resistere all'assalto avversario finale.

Il Tottenham, rimasto unico avversario credibile sulla strada del trionfo, rimane a cinque punti dopo la vittoria casalinga sul Bournemouth, ma per i tifosi dei Foxes, presenti al seguito della squadtra, la gioia è talmente incontenibile da rimanere ad intonare il coro

We're going to win the league (vinceremo il campionato)

per almeno venti minuti dopo la fine della partita, nonostante i ripetuti annunci degli altoparlanti che li invitavano ad abbandonare lo stadio.

Del resto la pausa scatena ancora di più l'euforia in città, gli abitanti di Leicester chiedono a gran voce che, in caso di vittoria venga dedicata una via cittadina all'allenatore italiano, considerato il vero artefice di questa stagione trionfale: esattamente dodici mesi prima la squadra era ultima in Premier League, ora si ritrova a pochi passi dal titolo, e la richiesta della presidenza, di centrare una salvezza tranquilla, ormai risulta alquanto superata dagli eventi.

Ranieri è ricercato dai media di mezzo mondo, l'impresa della sua squadra risuona ovunque e in un'intervista rilasciata al quotidiano sportivo spagnolo Marca ammette:

E' incredibile che nell'era dei soldi una piccola squadra come la nostra stia realizzando quest'impresa. Non c'è nessun segreto nel nostro successo che si basa su una combinazione di circostanze: le grandi della Premier non stanno facendo la stagione che avrebbero dovuto fare e noi stiamo disputando un'annata che nessuno si aspettava... Ho uno spogliatoio compatto, meraviglioso, e la squadra funziona, anche se sappiamo bene che non abbiamo fatto ancora nulla. Tutti adesso pensano che dobbiamo vincere la Premier.

Alla ripresa, al King Power Stadium, cade anche il Southampton, con l'ormai abituale goal nel primo tempo, questa volta messo a segno dal capitano Wes Morgan, e la solita attentissima partita che permette alle statistiche della squadra di arricchirsi di un altro clean sheet.

Il Tottenham non va oltre il pari sul campo del Liverpool e scivola a meno sette dai rivali: mancano sei partite, diciotto punti a disposizione, e il Leicester può contare su un vantaggio che diventa sempre più rassicurante. "Step by step" continua a ripetere Claudio, ma ogni step diventa ormai sempre più decisivo.

Lo scoglio successivo è quello di Sunderland, città che si affaccia sul mare del nord e che è rappresentata in Premier League dalla squadra omonima, osso storicamente sempre piuttosto duro da affrontare; i padroni di casa per di più si trovano al terzultimo posto della classifica e non potendo permettersi passi falsi aggrediscono il match fin dalle prime battute, reclamando anche per un evidente fallo di mani in area Foxes nel primo tempo.

La squadra soffre per quasi settanta minuti, sembra dover capitolare da un momento all'altro, ma regge, ormai in totale fiducia delle proprie qualità difensive, affidandosi in attacco alla velocità di Vardy, che praticamente da solo trova due reti in progressione, partendo dalla metà campo, che indirizzano il match sullo 0-2 finale.

L'immagine che più rappresenta la partita, oltre alle lacrime di commozione di Ranieri al momento dell'uscita dal campo e alla sua irrefrenabile contentezza nelle riprese con i giornalisti post-gara, sono le braccia alzate del portiere Schmeichel, che al secondo goal dei suoi si inginocchia ad indicare il cielo, quasi come a ringraziare per l'effettivo compimento di un miracolo.

Un primo grande obiettivo è intanto stato raggiunto: grazie al contemporaneo ko del Manchester United, la squadra con questa vittoria si assicura di concludere il torneo almeno al quarto posto, con relativa partecipazione alla Champions League dell'anno successivo; tutto ciò, per un gruppo che veniva indicato come principale candidato alla retrocessione, è già di per sé un traguardo straordinario, comunque dovesse finire l'annata.

Continua...


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