La più bella favola del calcio moderno (VII parte)

Riassunto parti precedenti

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Una storica casacca del Leicester, immagine di pubblico dominio

Parte I: L'inizio della leggenda
Parte II: Il patto per la pizza e i primi appuntamenti con la storia
Parte III: Cade anche il vecchio nemico
Parte IV: Duello con l'Arsenal e capolavori di tattica italiana
Parte V: L'autodistruzione delle rivali
Parte VI: Il mondo si accorge del Leicester

Mancano solo cinque partite al termine della 117^ edizione della Premier League (stagione 2015/16), che sta per diventare ufficialmente quella con la più grande sorpresa della storia.
In testa alla classifica infatti, con sette punti di vantaggio sulla più diretta inseguitrice (Tottenham), non si trovano le grandi società amministrate da sceicchi o miliardari internazionali, ma il piccolo Leicester di Claudio Ranieri, squadra considerata alla vigilia come la principale candidata alla retrocessione.

Le Volpi, in attesa di giocare le ultime gare, hanno nel frattempo già raggiunto un altro storico traguardo, la matematica qualificazione alla Champions League dell'anno successivo, e una città impazzita di gioia è pronta a sospingere i propri beniamini verso il rush finale...

L'ultimo brivido di un orizzonte glorioso

E' il 17 Aprile e tutta la città di Leicester si appresta con fibrillazione a vivere quello che probabilmente potrebbe essere il passo decisivo verso una storica impresa: nelle Midlands arriva il West Ham, in piena corsa per un posto nelle coppe europee e con qualche flebile speranza residua di raggiungere il quarto posto.

Vincere significherebbe per gli uomini di Ranieri compiere un salto importantissimo verso il titolo e la concentrazione appare da subito ai massimi livelli, anche se a sfiorare la rete in apertura sono gli ospiti, con un incredibile colpo di testa del senegalese Kouyaté che colpisce entrambi i pali, prima di finire tra le braccia di Schmeichel.

Dopo qualche minuto di spavento gli uomini in blu riprendono a giocare, trovando il vantaggio con il solito Vardy e indirizzando la partita sul binario a loro più congeniale; sugli spalti già si comincia a festeggiare, ma il pubblico non ha fatto i conti con il signor Jonathan Moss, mediocre arbitro assegnato alla direzione della partita, che con le sue decisioni di un "incoerenza da capogiro", come definite dopo la partita dall'ex calciatore Alan Shearer, condizionerà tutto l'incontro.

Dopo una decina di minuti dall'inizio del secondo tempo Vardy riceve il solito passaggio filtrante in avanti e scatta verso la porta; ad affrontarlo ci pensa il difensore italiano Angelo Ogbonna, che prova a rallentarne la corsa dapprima allungando un braccio, poi andandolo a tamponare lateralmente. Vardy cade, chiede il rigore, che potrebbe tranquillamente starci, ma l'arbitro corre verso di lui con il cartellino giallo in mano: è la seconda ammonizione per il centravanti nativo di Sheffield, e il Leicester si ritrova in dieci.

"Niente panico" sussurra Ranieri ai suoi imbufaliti, provando a tenere sotto controllo la situazione, "ci siamo già passati". "Basterà chiudere le linee e raddoppiare l'attenzione difensiva, e la portiamo a casa lo stesso", sembra suggerire il tecnico italiano al capitano Wes Morgan, ma la gara inevitabilmente cambia, e gli orrori di mr. Moss non sono ancora terminati.

Ad otto dalla fine, sugli sviluppi di un calcio di punizione, la giacchetta nera (in realtà vestita di giallo) fischia un incomprensibile rigore per un contatto in area Leicester, tra Morgan e Reid, molto meno evidente di quello occorso poco più di venti minuti prima dall'altra parte: il capitano dei Foxes è incredulo, così come tutta la squadra, che accerchia l'arbitro chiedendo spiegazioni, ma Carroll fa 1-1 dal dischetto.

I padroni di casa sembrano perdere la testa e andare completamente nel pallone e gli avversari, sentendo l'odore del sangue, azzannano alla gola, trovando addirittura il punto del vantaggio quando mancano meno di tre minuti al novantesimo; il King Power Stadium si ammutolisce, il sogno, nonostante una classifica ancora positiva sembra svanire davanti agli occhi, per via di una botta difficile da riassorbire.

Non resta che gettarsi in avanti con le ultime energie nervose rimaste e, anche questa volta, da lassù sembrano aver deciso che questo è l'anno di Ranieri: nell'ultima azione della partita, Schlupp, entrato in campo da poco, prova a penetrare in area senza troppa convinzione; Carroll lo urta con l'anca, in un contatto dall'entità nemmeno paragonabile a quello subito da Vardy, ma per l'incomprensibile metro di giudizio arbitrale è ancora rigore.

Ulloa realizza il tiro dagli undici metri del definitivo 2-2, il pubblico esplode nuovamente in un boato liberatorio, mentre Claudio rientra negli spogliatoi, "nero" a causa di un arbitraggio scandaloso:

Non voglio parlare delle decisioni arbitrali, non l'ho mai fatto, ma l'espulsione, i due cartellini gialli, hanno condizionato la partita. Tutto qui.

Il Tottenham si riporta a meno cinque, grazie alla vittoria sullo Stoke City, ma il vantaggio appare comunque ancora rassicurante: il Leicester è ora distante otto punti dalla matematica certezza del titolo,ammesso che i rivali, attesi ancora da difficili trasferte sul campo di Chelsea e Newcastle, raccolgano bottino pieno nelle ultime quattro partite.

I venditori all'esterno del King Power Stadium del resto mettono da parte la scaramanzia e in occasione della penultima partita casalinga cominciano a vendere sciarpe, magliette e bandiere celebrative dei futuri, ma non ancora, nuovi campioni d'Inghilterra: i giocatori del Leicester diventano "The people champions", i campioni della gente, o i "Fearless champions", i campioni senza paura.

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Sotto a chi tocca quindi, e l'avversario di turno, per la quartultima giornata di questo pazzo torneo, è lo Swansea allenato dall'amico Francesco Guidolin, che dovrà essere affrontato senza la punta di diamante, lo squalificato Jamie Vardy; il gruppo però si stringe, se possibile, ancora di più attorno al proprio allenatore e l'ostacolo si rivela molto meno ostico del previsto: finisce quattro a zero, con doppietta del sostituto di Vardy, l'argentino Leonardo Ulloa, che con i tre goal delle ultime due partite eguaglia lo score personale delle precedenti venticinque presenze.

Gli Spurs si dimostrano ancora una volta poco affidabili e restituiscono il "favore" alla capolista, pareggiando in casa contro il WBA e scivolando nuovamente indietro di sette lunghezze; non c'è ancora la matematica, ma ormai basta una vittoria in tre partite per realizzare l'impresa.

Robbie Savage, ex giocatore del Leicester ed ora opinionista per una trasmissione sportiva su BBC Radio 5 afferma emozionato:

Se il Leicester vincerà il campionato credo che questo sarà il miglior risultato dello sport inglese. Intendo il migliore di sempre. È incredibile. Non credo che vedremo mai più nulla di simile in futuro. Io ancora non riesco a crederci. Tutti qui sono gli stessi di quando c'ero io: il magazziniere, le persone che tengono le porte aperte, lo staff medico, ma la differenza è sul campo, dove si trasformano.
È uno di quei momenti in cui pensi: anche io ero lì una volta..."

Continua...


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