I campionati falsati (per davvero) - parte II

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Cari amici di Steemit,
in questa situazione di estrema incertezza politica, economica e sociale, anche il mondo del pallone sembra essere precipitato in una sorta di caos istituzionale senza precedenti, nel quale, tra partite rinviate all'ultimo momento, sfide a porte chiuse e minaccia di sospensioni/annullamenti, si naviga a vista, senza sapere effettivamente quali saranno le sorti dell'attuale campionato.

Alcuni paventano la prosecuzione dello stesso interamente a porte chiuse, altri sostengono che da qui a breve il governo dovrebbe emanare un decreto per fermare tutte le attività sportive per trenta giorni, altri ancora invece profetizzano lo stop definitivo alla Serie A 2019/2020, cosa che, regolamento alla mano, cristallizzerebbe come ufficiale la classifica dell'ultima giornata completa di campionato (la 24^), decretando la Juventus campione d'Italia per la nona volta consecutiva.

Se quest'ultima ipotesi si rivelasse quella reale, il campionato attuale potrebbe tranquillamente rivelarsi falsato, e la vittoria della Juventus non potrebbe considerarsi totale, tanto da augurarsi che la società bianconera ne rifiuti, se possibile, in qualche maniera l'assegnazione.

Oggi, come già fatto nella prima parte di questo articolo, affronteremo altri tre campionati del passato, che eventi extra-campo hanno indirizzato ora verso l'una, ora verso l'altra squadra, danneggiando con tutta probabilità altre squadre che, senza gli avvenimenti in questione, avrebbero potuto ribaltare il destino finale.

Prima di continuare vi elenco brevemente, per chi se li fosse persi e fosse intenzionato a recuperarli, gli argomenti trattati in precedenza:

Nella prima parte

  • Campionato 1914-1915: vincitrice: Genoa, danneggiate: Lazio, Inter, Torino
  • Campionato 1924-1925: vincitrice: Bologna, danneggiata: Genoa
  • Campionato 1926-1927: vincitrice: nessuno, danneggiate: Torino, Bologna

Buona lettura!

Campionato 1941-1942

Vincitrice: Roma

Danneggiata: Torino

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La Roma campione d'Italia, immagine di pubblico dominio

In realtà sul campionato in questione esistono diverse teorie: da una parte quella di alcuni esimi storici del calcio e non, come Mario Soldati e Gianni Brera, i quali sostengono che il regime fascista, Benito Mussolini in primis , avessero bisogno, per alimentare la propria propaganda, di una squadra della capitale campione d'Italia, dall'altra i tifosi eccellenti della squadra giallorossa, corroborati da ricerche storiche e almanacchi, i quali confutano, a loro dire, in maniera ineluttabile le teorie del "complotto".

Secondo i malpensanti il regime fascista avrebbe favorito la squadra capitolina, acquartierando a Roma i propri giocatori obbligati al servizio di leva (o concedendo speciali permessi dalle caserme), in modo da renderli praticamente sempre disponibili per il campionato, riservando invece trattamento opposto alle rivali.

La figura di Eraldo Monzeglio, direttore sportivo della Roma di allora, è in particolar modo sotto esame per la sua amicizia di vecchia data con il Duce, oltre che per il fatto di essere stato maestro di tennis di uno dei suoi figli: pare fu proprio lui a consegnare personalmente alle alte cariche fasciste una lista di cinque giocatori (Cappellini, Donati, Benedetti, De Grassi, Acerbi) – da dispensare per il servizio di leva, dispensa che puntualmente fu concessa e che scomodò una lettera di rassicurazioni niente di meno che da parte di Nicolò De Cesare, segretario personale di Mussolini.

Campionato 1999-2000

Vincitrice: Lazio

Danneggiata: Juventus

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Simone Inzaghi, allenatore attuale della Lazio e centravanti dei capitolini scudettati. Immagine di pubblico dominio

Il 14 Maggio 2000, all'ultima giornata di campionato, Juventus e Lazio arrivano distanziate di due punti in favore dei bianconeri; entrambe le compagini sono attese da sfide contro formazioni già salve, che nulla hanno da chiedere al campionato, ma mentre la Reggina si reca a Roma praticamente in gita scolastica, il Perugia viene sospinto dal proprio presidente Luciano Gaucci a compiere la partita della vita, con la minaccia di un ritiro punitivo di un mese.

La formazione bianconera prova a passare per tutto il primo tempo, ma le barricate degli uomini di casa reggono fino all'intervallo, quando si scatena un vero e proprio nubifragio. L'arbitro Collina, designato a dirigere l'incontro, sospende la partita per l'impraticabilità del campo per ben 71 minuti, ma invece che rinviarla, come tutti si sarebbero aspettati, decide di riprendere a giocare in un campo ben oltre il limite della regolarità.

Dopo pochi minuti il Perugia trova il goal vittoria, che gli ospiti, ormai con i nervi a fior di pelle, non riesconoo a recuperare, regalando lo scudetto alla Lazio.
A fine carriera, tra l'indifferenza generale, Collina dichiarerà candidamente di essere sempre stato un tifoso laziale, squadra che aiutò, con la sua singolare decisione in quel pomeriggio di Perugia, a vincere lo scudetto.

Campionato 2000-2001

Vincitrice: Roma

Danneggiata: Juventus

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Francesco Totti, capitano e uomo simbolo della Roma campione d'Italia. Immagine di pubblico dominio

Il bellissimo testa a testa tra Roma e Juventus, che chiuderanno il campionato distanziate di due soli punti in favore dei giallorossi, viene condizionato dal terremoto passaporti; ad Aprile del 2000 si scopre che il laziale Veron ha giocato fino a quel momento sfruttando lo status da comunitario, esibendo un passaporto falso e forzando in tal modo il limite imposto ad ogni squadra, che prevedeva un massimo di tre calciatori (tra campo e panchina) provenienti al di fuori dei confini europei.

Le indagini si allargano e vengono coinvolti altri club, tra i quali il Milan, l'Inter e la stessa Roma; il rischio di penalizzazioni in classifica per le società ree di aver schierato indebitamente calciatori extra UE è concreto, e per ovviare al più che probabile scombussolamento della stessa in seguito ai deferimenti della Procura Federale, l'AD del Milan Galliani, seguito a ruota dai vari Moratti, Sensi e Cragnotti, inizia una vera e propria pressione mediatica e di convincimento sui consiglieri federali, in modo da equiparare lo status di extra-comunitario a quello di comunitario, tirando in ballo presunte discriminazioni sociali.

La Procura Federale è d'accordo nel rivedere la norma, ma solamente, come buon senso impone, a partire dal prossimo campionato, rimanendo intenzionata a giudicare da subito le condotte illecite delle squadre coinvolte. L’unica via di salvezza per evitare le scontate penalizzazioni rimane solo quella di anticipare la modifica della norma nel campionato in corso, equiparando gli extra comunitari ai giocatori europei, e facendo di fatto decadere le accuse.
La pressione ottiene l'effetto sperato, e contro uno dei principi dello sport, che vuole che mai si cambino le regole in corso, a partire dal 4 Maggio 2001 ogni squadra diventa libera di schierare un numero illimitato di calciatori extra-comunitari.

Caso vuole, che dopo due soli giorni, con tempismo più che sospetto, a Torino sia in calendario per la sestultima giornata lo scontro diretto tra Juventus e Roma, decisivo per lo scudetto; i giallorossi beneficeranno subito della nuova norma, potendo contare sui tre extra-comunitari in campo, più i due in panchina, tra i quali il giapponese Nakata, che entrando nel secondo tempo, con i bianconeri in vantaggio per 2-0, realizzerà il goal del 2-1 e fornirà l'assist a Vincenzo Montella per le rete del definitivo pareggio.

Non ci sono evidentemente controprove che la partita, e il campionato, sarebbero finiti in maniera diversa senza la modifica delle regole in corso, ma indubbiamente la Roma ne potè trarre forti benefici nei confronti dei rivali, in quella e nelle restanti sfide di campionato.

Di seguito un estratto dell'articolo apparso sull'edizione del giornale inglese The Guardian l'8 Maggio 2001:

Su le mani chi pensava che una delle leggi fondamentali dello sport era che non si potevano cambiare le regole nel bel mezzo del gioco? Incredibile ma gli stregoni al comando del calcio italiano lo hanno appena fatto. Grazie ad un ricorso alla Corte Federale da parte di alcuni club (e abbiamo visto quali, nda), ora le squadre di serie A possono schierare quanti non comunitari desiderano. E con effetto immediato. L’Italia, che aveva già le regole più permissive d’Europa al riguardo, ora ha fatto carta straccia di tutto.[…] Ma c’è di più: nonostante il regolamento fosse rimasto invariato per tre anni, i giudici hanno imposto il cambiamento con effetto immediato, senza nemmeno aspettare le cinque settimane che mancano alla fine della stagione.[…] “La tempistica della decisione ci ha lasciato perplessi” ha commentato l’avvocato della Juve Vittorio Chiusano, con il suo caratteristico understatement. “È una follia”afferma Sergio Campana, capo dell’Associazione Calciatori, “e ha alterato il campionato”. […] Gli avvocati [delle società coinvolte nello scandalo dei passaporti] ora si fregano le mani: squadre come Inter e Milan stavano per fare i conti con penalizzazioni fino a sei punti. La Corte Federale ha bloccato i processi delle cinque società coinvolte e nessuno sa quando per quanto tempo. È probabile che si deciderà per l’unificazione dei procedimenti disciplinari una volta terminata la stagione agonistica e, alla luce del nuovo regolamento, le eventuali penalità saranno enormemente minori.

Conclusioni

Sento il bisogno di ribadire, come già fatto nell'introduzione alla prima parte, che in questo articolo non c'è stato spazio per gli episodi da moviola, quasi mai giudicati all'unanimità dai vari soggetti coinvolti, anche e soprattutto a causa dei mille contrappesi ritrovabili nel momento in cui si viviseziona una partita.

Al contrario, gli avvenimenti extra-campo che si sono succeduti in passato, nei campionati presi ad esame, hanno molto probabilmente alterato il regolare svolgimento degli eventi, ma è naturale che nessuno, a nessun livello (se non in quello Superiore ultra-terreno) potrà mai fornire prove inconfutabili sull'effettiva incidenza dei fatti raccontati.

In altre parole: il Genoa avrebbe vinto ugualmente il campionato 1915 anche in finale con la Lazio? La Roma del periodo fascista avrebbe trionfato lo stesso senza i suoi "militari" o quella di Sensi facendo alzare dalla panchina Di Francesco al posto di Nakata? E ancora, qualcuno può assicurare che la Juventus non avrebbe perso lo stesso a Perugia su un terreno asciutto e con un sole splendente?

Ma di questo, naturalmente, Occorrerebbe ricordarsi sempre, specialmente tutte le volte che si abusa dell'espressione "campionato falsato".

Passo e chiudo.



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4 comments
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E poi la Juve attenendosi a quella regola aveva formato una rosa che la rispettasse, sennò avrebbe potuto anche acquistare giocatori diversi e perché no più competitivi dato che poteva scegliere in un bacino più ampio.
Comunque a parte campanilismi e rivendicazioni, ti faccio i vivissimi complimenti per questi due articoli, dove essendo appassionatissimo di calcio conoscevo già il contenuto, ma te li hai redatti veramente in modo superlativo e arricchito di particolari che non ricordavo/conoscevo!!

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Osservazione ineccepibile! Grazie fratello, troppo gentile.

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